giovedì 17 novembre 2011

Il governo Monti non è di sinistra.

Ho ascoltato con attenzione il discorso del Presidente del Consiglio incaricato, Mario Monti, al Senato. E, devo dire, che sono rimasto soddisfatto della persona e del programma. Lasciamo stare le agiografie e le santificazioni messe in atto dagli organi di stampa di sinistra, probabilmente inconsapevoli della natura assolutamente non di sinistra dell'esecutivo


Apriamo una parentesi. Riccardi, ministro alla Cooperazione Internazionale, è presidente della Comunità di Sant'Egidio, comunità cattolica anticomunista; ministro della Difesa è l'ammiraglio Di Paola, militare ed ex presidente del Comitato di Stato Maggiore della Nato, ministro degli Esteri è Terzi di Santagata, ambasciatore a Washington (non a Pechino), giusto per fare alcuni esempi. Chiusa parentesi.

Il discorso di Monti, in ogni caso, ha delineato le linee programmatiche del suo governo. Auspicare in un suo successo significa sperare in un rilancio dell'Italia, ed è per questo che guardo l'esecutivo con favore, senza pregiudizi. Intanto, Monti ha riaffermato la necessità dell'introduzione in Costituzione del pareggio di bilancio, proposta dal governo in Agosto e che io stesso accolsi con molto favore dalle pagine di questo blog. Inoltre, interventi in linea con la lettera inviata alla Bce, contenimento dei costi della politica e delle società pubbliche, accorpamento di enti locali ed eliminazione delle province, sulla riforma costituzionale già avviata dal Governo Berlusconi. 

Su un argomento spinoso come quello delle pensioni, Monti ha detto che su quelle di vecchiaia il sistema è in linea con le medie europee e sostenibile, ma bisogna eliminare le troppe particolarità e disparità tra i vari settori. Una cosa fondamentale, è stata l'affermazione che la pressione fiscale è troppo alta, in Italia, e che una seria lotta contro l'evasione potrà portare ad una diminuzione delle tasse. Inoltre, il Presidente del Consiglio ha detto che il suo Governo farà una importante riforma del lavoro, perché - attualmente - alcuni sono troppo tutelati, ed altri non hanno tutele. Serve aumentare la produttività, la mobilità e le possibilità di reinserimento, anche per mezzo di una sistematica riforma degli ammortizzatori sociali. 

Mi ha fatto piacere, inoltre, l'accento sui giovani come priorità, per eliminare i vincoli che impediscono di sfruttare il merito individuale ed investire sui talenti italiani

Insomma, i propositi mi paiono essere buoni. Chiaramente, saranno i fatti ad essere decisivi, ma personalmente credo che la direzione sia quella giusta. E, infatti, la solita sinistra "studentesca" e "universitaria", di gente che, in realtà, studia ben poco, è già scesa in piazza stamattina per protestare, a suon di assalti alle banche, alle università private e alle forze dell'ordine, contro il neonato governo. Insomma, vedere che siamo su due posizioni antitetiche mi rassicura, dato che la parte giusta è quella diversa dalla loro.

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